Marco Marazzoli – Dal ciel cader vid’io
Canzonetta su la ciaccona
(trascrizione)
Questo spartito è una delle prime sperimentazioni che ho fatto, potrebbe contenere errori (manca sicuramente una parte introduttiva e nel mezzo forse qualche pausa). Poi sono un pochino migliorata 🙂
Le peripezie dietro alle quinte sono state pubblicate sulla prestigiosa rivista scientifica “Choosy” di Ifdo, l’hacklab fiorentino. Di seguito l’articolo integrale, senza vergogna.
Il premio dei giusti
problema.
si parte da un brano, una dolcissima composizione di Marco Marazzoli. meta’ del seicento. anno piu’ anno meno, perche’ dei musicisti prima del romanticismo si hanno dati confusi e malfermi, che’ il progresso non ha tempo da perder coi vecchi.
l’ho ascoltata nel riarrangiamento (bellissimo) dell’Arpeggiata. a ben vedere nel dotto web, le rare volte in cui compare, viene assegnata alla paternita’ del piu’ noto Luigi Rossi. Ma son quelle sviste da frettoloso copia/incolla, che come il romanticismo, han poco tempo da perdere in noiose puntualizzazioni filologiche.
Insomma se ne appura che trattasi della Canzonetta su la ciaccona “Dal ciel cader vid’io”, del Marazzoli, appunto. generatore di meraviglie nella Roma barocca di Bernini.
e ci sarebbe da concedersi un lungo volo sulla valanga di musica dimenticata che da quattro secoli aspetta di venire suonata un’altra volta almeno, musica bellissima, da lasciar stupefatti come una luce di Caravaggio. eppure.
ma il problema, si diceva, era la canzonetta.
e il problema risiede nel fatto che ho l’audace pretesa di volerla suonare, anzi cantare, quindi, per prima cosa, mi ci vuole lo spartito.
come si conviene in questi casi, inizio una furiosa ricerca “marco marazzoli free sheet” “marco marazzoli sheet purchessia” “marco marazzoli quel che c’avete”..
come si conviene in questi casi, e gia’ posso dirmi fortunellissima, trovo un unico risultato, a pagamento: euro 4,60 per fogli 5. trascrizione moderna.
non li avranno mai i miei soldi, per dio. ma ci mancherebbe.
ma pensa te se devo pagare per un pezzo di anima mundi, la cultura maledetto il signore, ma dove siamo finiti?
anzi. intanto mi guardo le anteprime del file: 3 pagine su 5, daje! le scarico. giammai come pdf, ma come immagini sfocate e bruttine. 3 jpg sgranati, ma qualcosa ci posso compicciare.
mi avvento con boria a cercare meglio. sicuramente la spuntero’. e in effetti ecco il reperto originale compare in una biblioteca. una biblioteca.. ah il sapere del mondo condiviso tra generazioni umane assetate di cultura. la gratuita’! l’alto valore delle idee!
stridio di denti e piatti rotti.
si tratta della biblioteca apostolica vaticana.
mmm.
a onor del vero confesso che ho pensato “chessaramai” e per un fiero fugace attimo ho creduto di poter anche bel bella presentarmi alla citta’ del vaticano con un panierino recante biscotti a chiedere se potevo visionare il manoscritto. in nome della fratellanza tra popoli e l’amore per la cultura. no?
poi e’ venuto fuori che non essendo docente universitaria, non avendo pubblicato libri di particolare pregio e rilievo, non facendo parte del ceto ecclesiastico, insomma non avendo uno straccio di credenziale, i manoscritti posso sognarmeli. e in bianco e nero.
ma poi e’ giunta in soccorso la beata digitalizzazione, liberatrice della conoscenza e solidale salvatrice di noi poracci. e insomma pare che questo manoscritto originale sia stato invero digitalizzato, e reso anche pubblicamente leggibile.
ma il pare non deriva dalle ricerche sul sito della biblioteca apostolica vaticana, ci mancherebbe. ma da questo fraterno e prezioso sito di nerd della musica antica: https://www.earlymusicscores.com
insomma ottengo l’intero originale digitalizzato. un colpaccio. con questo li frego.
bene. intanto prendere le 3 pagine della trascrizione moderna, aprire Frescobaldi, e trascriverle in Lilypond.
perche’? perche’ i jpg sfocati mi avrebbero reso cieca e perche’ lilypond ha molti difetti, ma qualche pregio: dallo spartito si ricava un file midi.
il mio piano diventa: trascrivo lo spartito con Lilypond, aggiungo le 2 pagine mancanti copiandole dall’originale antico, sommo tutto e ne faccio un midi che fungerammi da deplorevole accompagnamento musicale, ma pur tuttavia lodevole strumento di studio.
===
Lilypond e’ di fatto un linguaggio che permette di scrivere notazione musicale, e Frescobaldi e’ un programma che ti permette di scrivere tramite un’interfaccia grafica lievemente meno oscura. esistono altri programmi che scrivono in Lilypond, ma l’unico che mi ha mai funzionato e’ Frescobaldi. la sontuosa anteprima, in cui potresti ascoltare in tempo reale il file midi che stai componendo, non ha mai emesso un suono che sia uno.
scrivere spartiti lilypond richiede molto spirito di abnegazione e un amore per i lavori da scimmia. il mio approccio alla tecnica e’ sempre stato da scimmia: si va a tentativi, sbattendo la faccia e provando e riprovando, si inseriscono numeretti e paroline, si cercano le pulci, si mangiano. spesso non finisce bene, ma si passa un sacco di tempo in allegria.
il mio approccio bovino e’ coadiuvato dal fatto che la documentazione di lilypond e’ faraginosa e assolutamente mal organizzata. in compenso pero’ quella di frescobaldi non esiste.
insomma scrivo le prime tre pagine, non senza intoppi.
mi accingo poi ad aprire il prezioso manoscritto per ricavare le due pagine mancanti.
la mia fiducia nelle possibilita’ umane sono illimitate quanto tenere: il manoscritto non si legge un cazzo. ma un cazzo proprio. e’ stato scannerizzato probabilmente da uno gnomo di quelli che hanno in vaticano, che tengono chiusi negli scantinati e che sono troppo bassi per arrivare allo scanner per cui si mettono in punta di piedi e la mano gli trema e insomma la scansione viene tutta sfocata e illeggibile. dev’essere cosi’, si.
e se dobbiamo dirla tutta il caro Marazzoli scriveva peggio di un medico di base sull’orlo della pensione.
e se poi proprio proprio volete saperlo non sono buona via. che financo ero arrivata a trasporre la notazione da chiave di blatta a chiave di violino, un po’ ero riuscita a intuire il senso di alcuni ghirigori che fors’eran note, ma quando poi son arrivata alle cancellature, ai ripensamenti, ai rimandi quiela’, mi sono cascati gli occhi in terra e mi sono arresa.
e qui la mia disfatta e’ stata profonda. non ho timore di confessarvelo: ho pagato. si. ho pagato 4,60 euro per l’odiosa trascrizione modernissima di quelle due pagine. ne andava del principio, dell’amor proprio, della scienza. come si faceva.
e siccome iddio premia i giusti e non chi cede alla faciloneria capitalista del prodotto dietro compenso, la trascrizione pagata era, com’e’ giusto che sia, piena di errori.
ma a questo punto ho scollinato. la fortuna mi arride di nuovo, e cosi’ finisco lo spartito ed esporto in midi.
non mi resta che ascoltare cos’e’ venuto fuori.
ah.
ah ah.
siccome non e’ che posso tenervi ancora sulle spine per altre venti pagine, saltero’ le peripezie e le musate in cui imparavo a usare jack e alsa e pulse e tutti e tre insieme, in cui scartavo programmi consigliatissimi che crashavano all’istante, in cui bestemmiavo dietro a timidity e ai sound fonts. vado diretta al mondo felice delle cose che funzionano:
nel rigoroso ordine in cui lo sto dicendo, si apre
- qsynth
- qjackctl
- rosengarden
===
Qsynth e’ un’interfaccia grafica di Fluidsynth, un sintetizzatore software.
QjackCtl e’ un’interfaccia grafica di Jack, un demone che si occupa di connettere le varie applicazioni e porte audio del vostro computer.
Rosengarden e’ un programma di composizione musicale, abbastanza sofisticato e ben organizzato. consente molte piu’ cose di quelle che affrontero’ in queste pagine, e permette un cesellato lavorio sul brano.
qjackctl andra’ configurato in modo da collegare le vostre porte audio con qsynth e rosengarden. troppo lungo spiegarvi come, a voi la vostra giusta dose di bestemmie.
dentro qsynth si sceglie, in setup, un sound font che ci si e’ scaricati con cura, in channels si guardano gli strumenti che si hanno a disposizione (se chi ha fatto il sound font ha avuto la gentilezza di nominarli).
NON indicate piu’ soundfont, tanto usera’ sempre solo il primo.
NON impazzite a capire perche’ non carica il soundfont, potrebbe essere crashato jack a vostra insaputa. spesso si diverte cosi’. riavviate la triade di programmi e riprovate.
A VOLTE i sound font che vi siete scaricati, semplicemente non funzionano.
dentro rosengarden si apre quindi il nostro glorioso midi del marazzoli. si fa play. si gongola del fatto che maledetto il signore il midi sta suonando.
si troveranno degli errori. ci sta. una nota scritta male, una pausa sbagliata. si correggono nell’editor default (che a onor del vero e’ comoderrimo).
se i font non ci piacciono, si riaprono le impostazioni di qsynth e si cambia il sound font fino a trovarne uno gradevole. si riavvia qsynth, jack nel frattempo crashera’ quelle sedici volte. capitera’ di doverlo ucciderlo con un kill -9 perche’ sta seccando tutta la cpu.
abbiate tanta pazienza.
insomma si esporta l’agognato midi corretto e verificato.
a questo punto vorremmo magari farne un mp3 o un wav. eh?
date retta a me e non a google, e fate cosi’:
fluidsynth -F Marco-Marazzoli_Dal-cielo-cader-vid-io.wav /usr/share/sounds/sf2/German8Harpsichord.sf2 Marco-Marazzoli_Dal-cielo-cader-vid-io.mid
dove s’intende il file .wav che vogliamo ricavare, poi il sound font che abbiamo usato e infine il file .midi da cui partiamo.
e cosi’. dopo sole 666 ore abbiamo finito.
e il premio dei giusti e dei pazienti, e’ il file mp3 allegato.